CRISTINA COSTARELLI ANP

Cristina Costarelli
Vai ai contenuti
RAI3 - FUORI TG - 24/09/2024
RAI - CASA ITALIA 16/09/2024
LA7 - 29/09/2024


Al Galilei si sperimenta la riforma del 4+2 per gli istituti tecnici,
Costarelli: «Didattica più variegata»
di Clarida Salvatori
Dopo sei anni come dirigente scolastica del liceo scientifico Newton,
Cristina Costarelli si mette in gioco per la novità istituita negli istituti tecnici


Non solo gli studenti. Anche i dirigenti scolastici a volte decidono di mettersi in ballo e di sperimentare le novità introdotte dal ministero dell’Istruzione. Ed è proprio quello che ha scelto di fare Cristina Costarelli, presidente Anp (Associazione nazionale presidi) Lazio. Ventitrè anni da docente di scuola primaria, tra i quartieri Casilino e Tor Pignattara, poi cinque in un istituto comprensivo al Tuscolano e infine gli ultimi sei al liceo Newton di viale Manzoni. Ora il trasferimento al Galilei, nella vicinissima via Conte Verde. «Il mio incarico allo scientifico era in scadenza triennale, ero molto tentata di scoprire un settore diverso, in modo da completare il percorso».
E la scelta è ricaduta su una sperimentazione appena introdotta.
«Sapevo che all’istituto tecnico Galileo Galilei sarebbe partita la sezione quattro più due ed eccomi qui, arrivata da una settimana».
Può spiegare in cosa consiste la novità del modulo, introdotto dal ministero, in questo anno scolastico 2024-25?
«Anziché i cinque anni tradizionali, la nuova sezione si articola in quattro e apre direttamente ad altri due anni di Its (Istituti tecnici superiori, ndr) in cui dovrebbe sfociare naturalmente oppure a un percorso universitaria».
Perciò si dovrebbe prediligere la prima strada, giusto?
«Esattamente. Deve essere un modo di ricanalizzare l’offerta formativa e di rendere più fluido il passaggio dei soggetti più qualificati direttamente nel mondo del lavoro».
Mentre l’università dovrebbe essere poi la scelta della minoranza?
«Diciamo che se l’80%, tra quattro anni, deciderà di andare all’università, la sperimentazione sarà stata un fallimento».
Quale sarà l’indirizzo della nuova sezione del Galilei?
«Indirizzo informatico».
Quanti sono gli studenti che si sono iscritti a questa nuova sezione del 4+2?
«Hanno dato la loro adesione 20 studenti».
Per lei invece, il cambio è stato un salto notevole.
«Per me ci sarà un’apertura a un settore decisamente più articolato e a un’impostazione più variegata a livello didattico. Ma era quello che cercavo».
Cioè?
«Il liceo scientifico aveva due possibili opzioni ed era basato su una tecnica trasmissiva da docente ad alunni. Qui di opzioni ce ne sono sei e la didattica è di tipo pratico, grazie a laboratori e officine. Che per altro andranno anche gestiti».

Liceo del Made in Italy:Cosa accade se non ci sono abbastanza
studenti iscritti per formare una classe?
Percorso ad ostacoli per il nuovo istituto.
Ecco che cosa spiega Cristina Costarelli, presidente ANP Lazio
MARCELLO GELARDINI  - 29/02/2024

Dopo la fine delle iscrizioni scolastiche il dibattito si sta concentrando sul neonato liceo del Made in Italy. Gli ultimi dati parlano di 420 studenti che lo hanno scelto su scala nazionale. Ma, normativa alla mano, per alcuni di loro potrebbe essere necessario ripiegare su un altro corso di studi. Perché non è così scontato che riusciranno a frequentarlo. Visto che le loro iscrizioni si sono distribuite su 92 istituti: una media di 4,5 studenti per scuola.
Liceo del Made in Italy: si parte oppure no?
Un dato che, peraltro, ha innescato clamorose dinamiche, come quella avviata da un dirigente scolastico della provincia di Crema che, volendo accontentare l’unico ragazzo candidato per il liceo del Made in Italy, ha annunciato che, come extrema ratio, avrebbe proceduto a un sorteggio per spostare forzatamente gli iscritti al liceo Economico-sociale, indirizzo “gemello” del nuovo percorso, in modo tale da attivare il nuovo liceo nonostante la quasi totale assenza di adesioni. Scatenando ovvie polemiche, che hanno portato a un rapido dietrofront, o perlomeno a una migliore specifica delle intenzioni: il liceo del Made in Italy non sarebbe partito se non con le necessarie, volontarie, adesioni.
Ma il problema esiste eccome. Come dovrebbero comportarsi le scuole in assenza di un numero minimo di studenti? Per fare un po’ di chiarezza, il portale Skuola.net ha raccolto il punto di vista di un rappresentante dei presidi: Cristina Costarelli, dirigente scolastico del Liceo Newton di Roma e Presidente dell’Associazione Presidi del Lazio.
C'è il rischio che l'episodio di Crema, con la pressoché totale assenza di iscritti al percorso Made In Italy, non sia un caso isolato?
«Il liceo del Made in Italy è un indirizzo molto nuovo. Dal mio punto di vista era quasi scontato che le iscrizioni non sarebbero state tante. Quindi situazioni analoghe a quella verificatisi a Crema potrebbero esserci anche in altre parti d’Italia».
Molti, a questo punto, temono che non si riescano ad attivare i percorsi: esiste un numero minimo di studenti per partire con una prima classe delle superiori?
«Sicuramente esiste ed è fissato dal Dpr n.81 del 2009. Per tutte le prime classi della scuola superiore è di 27 studenti, a meno che non ci siano casi di disabilità, che possono farlo scendere fino a 20. Ovviamente molto dipende dalle situazioni, perché se in una scuola si dovesse formare una sola classe, anche fino a 20 è possibile partire. Un po’ di tolleranza c’è».
Cosa succede se non si arriva al numero sufficiente di studenti necessario per attivare un indirizzo di studio?
«Il dirigente non può attivare la classe. Quello che, però, può e deve fare è cercare, in accordo con gli uffici scolastici territoriali, delle possibilità di iscrizione degli alunni all'indirizzo richiesto. Qualora questo proprio non fosse possibile, come nel caso degli indirizzi che hanno poche iscrizioni, si potrebbe arrivare alla necessità di dover chiedere ai genitori di questi studenti di fare una scelta diversa. Però il primo passaggio che si che si fa è quello di cercare un'altra possibilità di iscrizione nelle scuole vicine o comunque raggiungibili».
Il liceo del Made in Italy, dati alla mano, dovrebbe rientrare proprio nella casistica più difficile da gestire. Cosa potrebbe accadere a questi studenti?
«Una delle possibili soluzioni, visto che questo percorso è stato chiesto soprattutto da scuole che hanno attivo il liceo economico-sociale, potrebbe essere quella di convincere quei pochi iscritti al liceo del Made in Italy a convergere sulla sezione parallela dell’economico sociale. Oppure, qualora quest’ultimo non fosse presente, di rivolgersi ad altre scuole con l’economico-sociale. Anche se per valutare la cosa migliore da fare bisognerebbe conoscere le singole realtà».
La possibilità di un sorteggio, come si è parlato per la scuola di Crema, è plausibile?
«Il sorteggio è anch'esso un'ultima ratio, successiva ad altri criteri. E comunque non dovrebbe intervenire quando c'è un discorso di non raggiungimento del numero minimo. In questo caso, infatti, tutti devono essere smistati. Il sorteggio è uno degli ultimi criteri a cui si ricorre, invece, nei casi in cui c'è possibilità di accoglimento per alcuni e non per tutti.
Ad esempio, nella mia scuola quest’anno abbiamo avuto una cinquantina di esuberi per il liceo scientifico opzione scienze applicate; ma avevamo fissato, a priori, una serie di criteri di selezione basati sulla residenza, sulla presenza di fratelli, sulla disabilità, ecc. In caso di pari punteggio, inoltre, c'è un ulteriore criterio che è l'ordine decrescente di data di nascita. E solo in caso di ennesima parità di punteggio si procede al sorteggio».
TG ITALIA - 09/09/2024
CRISTINA COSTARELLI


Nata a Roma il 20 luglio del 1971, posso affermare che la mia è una vita nella scuola e per la scuola: entrata direttamente in ruolo nel 1991, tramite pubblico concorso, sono Dirigente Scolastico dal 2014, con 5 anni di esperienza nell’IC Levi Montalcini di Roma (di cui uno in reggenza) ed ora al terzo anno di incarico presso il liceo scientifico Newton di Roma: l’esperienza maturata copre la massima ampiezza del percorso scolastico, dall’infanzia alle superiori, sempre in servizio nella scuola dal 1991. Come dirigente del liceo Newton ho avviato, al secondo anno di incarico, la realizzazione del modello DADA (Didattica per Ambienti Di Apprendimento), aprendo un percorso di forte innovazione.
Dal febbraio 2018 svolgo l’incarico di vicepresidente della sezione ANP Roma; all’interno delle sezioni di Roma e del Lazio gestisco il Comitato di formazione, mi occupo della relazioni sindacali nel tavolo di contrattazione con l’USR Lazio, seguo i rapporti con gli enti locali: Comune, Città Metropolitana di Roma Capitale e Regione Lazio. Con il team di ANP Roma e Lazio ho guidato l’organizzazione di importanti convegni, stabilendo e curando contatti con Università, associazioni culturali, intellettuali e giornalisti: uno dei più significativi è stato, nel 2019 il convegno “Innovare l’insegnamento, superare le barriere”, in collaborazione con il Centro Erickson e l’Ambasciata di Finlandia. Quotidianamente svolgo attività di consulenza ai soci.
Dal 2018 sono impegnata in attività di formazione per Dirscuola, Anp Roma e Lazio, Eni Scuola (percorso di formazione sulla Didattica per Competenze, per la scuola secondaria e per la primaria).
A ciò si aggiunge la pubblicazione di articoli in riviste del settore scolastico e numerose azioni comunicative attraverso organi di informazione quali testate giornalistiche e canali radio e televisivi nazionali.
Come formazione personale, oltre ad aver conseguito la laurea in filosofia, sono diplomata in pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia, con la ripresa dell’attività esecutiva proprio nell’ultimo anno.
CRISTINA COSTARELLI
info@cristinacostarelli.com
cristina.costarelli.anp@gmail.com

contatore
Torna ai contenuti